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04-04-2017

Vitamina D: degli effetti antietà

Vitamina D La vitamina D non ha finito di sorprenderci con i suoi numerosi benefici per la salute. Sebbene conoscessimo già la sua importanza per il tono muscolare e per la struttura ossea, dei denti e della cartilagine, la vitamina D potrebbe anche avere degli effetti antietà. In ogni caso è ciò che ritengono diversi gruppi di ricerca che lavorano sull'impatto della vitamina D sull'invecchiamento e sulle malattie legate all'età. Soprannominata "vitamina del sole" da parte di alcune persone, la vitamina D potrebbe essere presentata a breve come una "vitamina della longevità". Facciamo il punto su queste importanti scoperte!

Uno studio importante sull'impatto della vitamina D sull'invecchiamento

Per valutare l'interesse della vitamina D contro l'invecchiamento, un gruppo di ricerca ha studiato l'impatto di questa vitamina sulla lunghezza dei telomeri dei leucociti. Infatti, un accorciamento di questi ultimi non solo è percepito come un segno dell'invecchiamento, ma è anche considerato come un segno di instabilità genomica e carcinogenesi. Per ottenere dei risultati significativi, i ricercatori hanno creato un ampio studio su oltre 4.000 americani di età diverse: 1542 giovani adulti di 20-39 anni, 1336 adulti di 40-59 anni e 1.382 persone con oltre 60 anni. In queste persone, gli scienziati hanno analizzato la lunghezza dei telomeri dei leucociti e i livelli di 25-idrossivitamina D, che non è altro che la forma attiva della vitamina D. Sono stati presi in considerazione anche altri parametri, quali sesso, etnia, stato socio-economico, indice di massa corporea, consumo di calorie e zuccheri, apporto di calcio, consumo di prodotti lattiero-caseari e anche la pratica di attività fisica. Al termine dello studio, i ricercatori hanno evidenziato un'associazione tra i livelli di vitamina D e la lunghezza dei telomeri dei leucociti. Hanno infatti notato che i soggetti di mezza età con un livello più alto di 25-idrossivitamina D possedevano dei telomeri più lunghi. Inoltre, nessun parametro esterno sembrava alterare i risultati. Ecco perché i ricercatori hanno potuto concludere che una carenza di vitamina D potrebbe essere associata a un'instabilità genomica, all'origine di una diminuzione della longevità. Pubblicati nel 2017 in The Journal of Nutrition, i risultati confermano l'importanza della vitamina D per l'organismo e a lungo termine1.

L'importanza della vitamina D per la longevità

Sebbene la vitamina D fosse già nota per i numerosi ruoli all'interno dell'organismo, l'effetto antinvecchiamento era sconosciuto. Per comprendere meglio questa azione della vitamina D, alcuni ricercatori hanno studiato il metabolismo della vitamina D della specie Caenorhabditis elegans, che è un piccolo verme spesso utilizzato nella ricerca per le sue somiglianze con il corpo umano. I loro risultati hanno evidenziato che la vitamina D3, una forma della vitamina D, aumenterebbe la durata e l'omeostasi di diverse proteine. Ciò sarebbe dovuto alla sua azione sulle vie metaboliche dei geni SKN 1, IRE-1 e XBP-1. Attraverso la sua azione, la vitamina D3 permetterebbe soprattutto di prevenire la tossicità causata dai peptidi β-amiloide. Pubblicati nel 2016 nella rivista Cell Reports, i risultati degli studi confermano il ruolo benefico della vitamina D per rallentare l'invecchiamento2.

Questi risultati molto promettenti ricordano ancora una volta l'importanza di mantenere dei livelli adeguati di vitamina D, soprattutto visto che la fornitura di questa vitamina può talvolta essere insufficiente. Sebbene possa essere sintetizzata dalla pelle sotto l'azione dei raggi solari, può anche essere fornita tramite l'alimentazione. Per questo motivo, alcuni integratori alimentari sono stati specificamente sviluppati per apportare vitamina D3, un precursore della forma attiva della vitamina D. Questi integratori sono disponibili nel catalogo Supermsart in diversi formati a seconda delle proprie esigenze: Vitamin D3 1 000 UI, Vitamin D3 5000 UI e Vitamin D3 Spray 2000 IU.



> Bibliografia:
1. Julia Beilfuss, Carlos A Camargo Jr., and Elena Kamycheva, Serum 25-Hydroxyvitamin D Has a Modest Positive Association with Leukocyte Telomere Length in Middle-Aged US Adults, J. Nutr, February 8, 2017, jn244137.
2. Gordon J. Lithgow et al., Vitamin D Promotes Protein Homeostasis and Longevity via the Stress Response Pathway Genes skn-1, ire-1, and xbp-1, Cell Reports, 25 October 2016, Volume 17, Issue 5, p1227–1237.
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