Home   >  Nutrizione cerebrale  >  Le tre parole che...
05-03-2018

Le tre parole che temiamo più di tutte

Alzheimer "Morbo di Alzheimer"! Secondo un recente sondaggio, più dell'85% delle persone temerebbe più di tutte questa malattia neurodegenerativa il cui nome risuona come quello di uno scienziato folle e crudele. Occorre dire che l'epidemia che colpisce i paesi occidentali è senza precedenti: ogni anno vengono diagnosticati 225.000 nuovi casi ed, entro il 2020, 1 persona su 4 di età superiore ai 65 anni sarà colpita dal morbo di Alzheimer.
. 65 anni, non è un'età molto avanzata in quanto è l'età legale di partenza del pensionamento in numerosi paesi europei... A quell'età, probabilmente vorresti assomigliare, come tutti, a questa figura carismatica, saggia e rispettata, a questo veterano che ha sempre una storia da raccontare e davanti a cui ci inchiniamo con ammirazione e benevolenza. Purtroppo, per molti, la realtà è molto più agghiacciante. Sporcizia, degenerazione, dipendenza, incontinenza... Le parole che vengono in mente quando si parla del morbo di Alzheimer sono terribili. Quasi tutti sono d'accordo che questo è uno dei modi più angoscianti e spaventosi per invecchiare, ma anche per morire: la demenza è un naufragio della mente che impedisce di avere il controllo del proprio destino, dei propri ultimi desideri. Ma questo non è l'unico motivo per cui è ad un passo dal detronizzare il cancro nell'ambito delle ossessioni.

Non sei più veramente te stesso/a

Ciò che fa più paura nel morbo di Alzheimer è perdere la propria identità. Diciamo anche "perdere la testa". In realtà, le vittime conservano la propria identità, ma quest'ultima si trasforma insidiosamente e irrimediabilmente. L'identità non è data una volta per tutte: è costruita e si evolve per tutta la vita attraverso i ricordi e il tempo1. Ciò che ti fa sentire come se fossi la stessa persona di ieri, del mese scorso o di 20 anni fa, sono i ricordi che hai di quei tempi come appartenenti al tuo passato. È la combinazione e l'interpretazione di questi ricordi alla luce della tua situazione attuale che modella la tua identità.

Nelle persone affette dal morbo di Alzheimer, la graduale scomparsa di alcuni ricordi e l'incapacità di formarne di nuovi li portano a costruire delle identità diverse da quelle che erano prima. Inoltre, le persone vicine al malato spesso riferiscono che non è più quello che conoscevano. Non hanno perso completamente il senso di chi erano, ma il processo identitario è limitato a dei ricordi più antichi e a volte molto sparpagliati. Normalmente, l'aggiornamento del processo identitario viene fatto in avanti, in modo da integrare i nuovi ricordi memorizzati, ma nel caso del morbo di Alzheimer, l'aggiornamento viene fatto a ritroso con la graduale perdita dei ricordi2.

Spesso, quindi, le vittime non riconoscono i propri figli perché hanno perso i ricordi corrispondenti a quella parte della vita. Per le stesse motivazioni, a volte si presentano in una luce molto più giovane, come nel caso di una delle pazienti indicate da Marie-Christine Nizzi2, convinta di avere 17 anni e di dover tornare a casa dai genitori.

Non hai più gli stessi gusti

Il cambiamento graduale dell'identità provoca anche dei cambiamenti a livello delle affinità, dei gusti e degli interessi. Accade così che alcune persone appassionate di letteratura o innamorate delle arti improvvisamente ne perdono completamente l'interesse. Nel film Die Auslöschung, dedicato al morbo di Alzheimer, si segue l'evoluzione di un professore di storia dell'arte, Ernst Lemden, affetto dalla malattia. Uno dei dipinti che in precedenza gli sembrava così sensazionale e profondamente significativo tanto da dedicargli un libro gli sembrava solo ridicolo e grottesco, qualche anno dopo. A volte, succede il contrario, una persona si dedica a un'attività a cui non aveva mai destato alcun interesse.

Sei emarginato/a

Questa è una delle conseguenze peggiori della malattia: si scava un terribile divario tra la vittima e le persone che la circondano. Poiché il malato non riesce più a soddisfare le aspettative dei suoi cari (perché non ricorda un tale evento, perché non riconosce un tale volto o perché non apprezza più le cose che condivideva un tempo con loro), questi ultimi perdono a loro volta la capacità di aspettarsi ancora qualcosa da lui. A poco a poco, diventa quindi una persona estranea. E inevitabilmente abbiamo meno empatia e meno attenzione per una persona estranea...

Non c'è niente di meglio da fare che sperare di non esserne colpiti: sii attivo/a

Perché io? Perché ora? Cosa ho fatto di male per essermi meritato questo? Il morbo di Alzheimer è spesso visto come una malattia che spunta dal nulla, una punizione ingiusta che sopraggiunge senza bussare. Sebbene i meccanismi che ne permettono lo sviluppo siano ancora ampiamente sconosciuti, sappiamo che è possibile ridurre il rischio, a condizione che ciò avvenga in anticipo. Perché quando insorge la malattia, è già troppo tardi.

1) La restrizione calorica
Alcuni ricercatori hanno studiato il destino di persone geneticamente predisposte alla malattia (tutti portatori del gene ApoE4). Hanno notato che le persone che seguono un'alimentazione ad alto contenuto calorico sono più colpite rispetto a coloro che consumano pochi alimenti calorici3-4. I ricercatori ritengono che la restrizione calorica permetterebbe di aumentare la resistenza dei neuroni al morbo di Alzheimer, all'ictus ma anche al normale invecchiamento dell'organismo5. Quindi esiste un reale interesse nel ridurre le porzioni di cibooltre che per perdere peso e per l'aspetto estetico. Per questo, nessun segreto, l'introduzione di una nuova abitudine, una disciplina ferrea e degli aiuti naturali per ridurre l'appetito come Appetite Control Formula, Hoodia gordonii (ideata a partire da una pianta spinosa) e Zero Craving (una formula a base di fibre solubili per aumentare la sensazione di sazietà).

2) Un'alimentazione ricca di antiossidanti
Numerosi studi6-7 dimostrano l'interesse degli antiossidanti per ridurre gli effetti nocivi delle specie reattive dell'ossigeno sui neuroni. Benché tutti gli antiossidanti sembrino essere benefici, gli autori si concentrano su 3 antiossidanti: l’acido folico (che si trova principalmente nelle frattaglie, nei legumi e nelle verdure a foglia verde scuro, ma anche in integratori come SuperFolate 200 mcg), la vitamina B6 (che si trova nelle frattaglie, nel pesce e nei cereali interi o negli integratori come Pyridoxamine 100 mg) e la vitamine B12 (vedere a tal proposito: Tutti carenti di vitamina B12? Le motivazioni di una carenza di massa e le sue conseguenze).

3) Un allenamento mentale
Diversi studi recenti8 hanno mostrato che le persone che si impegnano in attività mentalmente stimolanti (lettura, giochi di riflessione, apprendimento, giochi di memoria) hanno meno probabilità di sviluppare la demenza in età avanzata. È il fatto di mantenere una mente attiva e vigile per tutta la vita che favorirebbe la conservazione delle connessioni neuronali e che permetterebbe di respingere il declino cognitivo e la demenza. Se non fai questo tipo di attività, sai quindi ciò che ti resta da fare.
Oggigiorno, non esiste ancora un trattamento efficace per guarire il morbo di Alzheimer e tutte le forme di demenza correlate. Quindi è logico averne paura. Ma la paura può anche essere un'arma efficace quando è usata saggiamente: non scoraggiarti e agisci già ora.



Bibliografia
1. Mollard-Palacios Judith, Lechenet Valéry, « Les peurs suscitées par la maladie d’Alzheimer », Gérontologie et société, 2016/2 (vol. 38 / n° 150), p. 31-41. DOI : 10.3917/gs1.150.0031.
2. Nizzi Marie-Christine, « La maladie d'Alzheimer et son impact sur l'identité de la personne », dans Alzheimer, éthique et société. Toulouse, ERES, « Poche - Espace éthique », 2012, p. 49-59. DOI : 10.3917/eres.hirsh.2012.01.0049
3. Luchsinger JA, Tang MX, Shea S, Mayeux R. Caloric intake and the risk of Alzheimer disease. Arch Neurol. 2002 Aug;59(8):1258-63.
4. Pasinetti GM, Wang J, Porter S, Ho L. Caloric intake, dietary lifestyles, macronutrient composition, and alzheimer' disease dementia. Int J Alzheimers Dis. 2011;2011:806293. doi: 10.4061/2011/806293. Epub 2011 Jun 19.
5. Mattson MP. Neuroprotective signaling and the aging brain: take away my food and let me run. Brain Res. 2000 Dec 15;886(1-2):47-53. Review.
6. Esposito E, Rotilio D, et al. A review of specific dietary antioxidants and the effects on biochemical mechanisms related to neurodegenerative processes. Neurobiol Aging. 2002 Sep-Oct;23(5):719-35. Review.
7. Salerno-Kennedy R, Cashman KD. Relationship between dementia and nutrition-related factors and disorders: an overview. Int J Vitam Nutr Res. 2005 Mar;75(2):83-95. Review.
8. Middleton LE, Yaffe K. Promising strategies for the prevention of dementia. Arch Neurol. 2009 Oct;66(10):1210-5. Review.
Ordinare prodotti
Appetite Control Formula

Aiuta a ridurre naturalmente il consumo di cibo

www.supersmart.com
SuperFolate 200 mcg

Una nuova generazione di acido folico riconosciuto sicuro ed efficace dall'EFSA e dall'FDA

www.supersmart.com
Methylcobalamine

La forma di vitamina B12 più attiva, utilizzata di preferenza per rigenerare i neuroni.

www.supersmart.com
Pyridoxamine

Una forma naturale della vitamina B6, inibitore potente della glicazione.

www.supersmart.com
A découvrir aussi
28-08-2019
La colina, una sostanza nutritiva essenziale sconosciuta
Spesso sconosciuta, la colina è una sostanza che è stata riconosciuta come una sostanza nutritiva essenziale dalla prestigiosa Accademia Nazionale di Medicina degli Stati Uniti...
Piu info
10-10-2016
Le incredibili virtù polivalenti della curcuma (2/2)
In India, la curcuma è utilizzata per trattare una serie di disturbi, tra cui problemi gastrointestinali, disturbi infiammatori, mal di testa, infezioni o raffreddori. È...
Piu info
28-06-2017
Nutrizione: come nutrire correttamente il cervello?
Vero centro di controllo del nostro sistema nervoso centrale, il cervello deve elaborare quotidianamente milioni di informazioni. Di fronte a questo continuo flusso di dati,...
Piu info
Seguici
Selezioni la lingua scelta
itfrendeesnlpt

Gratis

Ti ringraziamo per la visita, prima di uscire

ISCRIVITI AL
Club SuperSmart
Ed approfitta
di promozioni esclusive:
  • Gratis: la pubblicazione scientifica settimanale "Nutranews"
  • Delle promozioni esclusive ai membri del club
> Continua