Da una quindicina di anni, numerosi studi clinici mostrano che l’assunzione di dosi adeguate di vitamina D potrebbe avere degli effetti benefici ancora molto più importanti di quanto si penserebbe. Uno studio pubblicato nel
Bulletin Epidémiologique Hebdomadaire (BEH) mostra che in Francia, più di tre quarti della popolazione presenta una carenza di vitamina D e il 5% ha una carenza grave.
Gli autori dello studio,
Michel Vernay e Coll (Unité de surveillance et d'épidémiologie nutritionnelle (Usen), Institut de veille sanitaire (InVS), Università di Parigi 13, Bobigny, Francia) ricordano che se la mancanza di vitamina D,
“non è accompagnata generalmente da segni clinici di osteomalacia, potrebbe tuttavia costituire un fattore di rischio di anomalie ossee, di osteoporosi e di alcune malattie croniche come il cancro, le malattie cardiovascolari e disimmunitarie." Altre informazioni indicano che aiuterebbe a mantenere la forza fisica delle persone anziane e a proteggerle contro le cadute. Abbasserebbe anche l’incidenza delle sindromi metaboliche.
La vitamina D è una vitamina liposolubile che si trova negli alimenti ma che l’organismo può anche fabbricare dopo un’esposizione ai raggi ultravioletti del sole. La luce solare diretta attiva infatti la sintesi della vitamina D in una regione profonda della pelle, a partire dal deidrocolesterolo, il precursore immediato del colesterolo.
La vitamina D esiste sotto forma di una decina di varianti che si distinguono tramite un indice numerico. Le vitamine D2 (ergocalciferolo) e D3 (colecalciferolo) sono le più attive nell’organismo. Esistono anche numerosi derivati; tre fra di essi, degli steroidi, svolgono un ruolo particolarmente importante: il 25 (OH) vitamina D o calcidiolo, l’1,25(OH)2D o calcitriolo e il 24,25(OH)2D.
La vitamina D di origine alimentare viene assorbita con dei grassi nell’intestino tenue; raggiunge poi la circolazione generale. La vitamina D formata tramite esposizione dell’epidermide ai raggi del sole passa direttamente nel sangue. Nel fegato, la vitamina D2 e la vitamina D3 vengono convertite nella 25-idrossivitamina D, la principale forma circolante della vitamina D. La conversione nella sua forma attiva, la 1,25-diidrossivitamina D, si produce nei reni.
Nei supplementi nutrizionali, si trova la vitamina D nelle due forme D2 e D3. La vitamina D2 sembra avere solamente il 20-40% dell’efficacia della vitamina D3 per mantenere le concentrazioni seriche della 25-idrossivitamina D perché viene deteriorata più rapidamente nell’organismo.
Una carenza di vitamina D nell’80% degli adulti in Francia.
Le analisi sono state effettuate su 1587 adulti che non assumevano trattamenti medici a base di vitamina D. La concentrazione media di 25 (OH) vitamina D era di 23,0 ng/ml [22,3-23,6]. Un prelievo del sangue ha permesso di dosare la 25-idrossivitamina D serica (25 (OH) vitamina D), forma circolante della vitamina D. La carenza di vitamina D corrispondeva a una concentrazione media di 25 (OH) vitamina D <30 ng/ml, la carenza da “moderata a grave” a una concentrazione media di 25 (OH) vitamina D <20 ng/ml e la carenza “grave” a una concentrazione <10 ng/ml.
In totale, l’80,1% [77,0-82,8] degli adulti hanno presentato una carenza di vitamina D, il 42,5% [39,1-45,9] una carenza da moderata a grave e il 4,8% [3,6-6,3] una carenza grave.
Il rischio della carenza di vitamina D era particolarmente frequente alla fine dell’inverno e all’inizio della primavera.
Sicurezza della vitamina D
La vitamina D è generalmente ben tollerata negli adulti, a delle dosi che possono andare fino a 2000 UI al giorno. Diverse ricerche indicano che potrebbe anche essere utilizzata senza rischio e senza effetti collaterali fino a 10.000 UI al giorno17, benché le autorità sanitarie hanno fissato la dose di sicurezza a 1000 UI/die. È quanto è stato stabilito da un team di ricercatori dopo aver esaminato 21 studi e test clinici ben ideati realizzati sull’uomo con delle dosi ben superiori a quelle raccomandate dalle autorità sanitarie. In Francia, l’Agenzia francese di sicurezza sanitaria (Afssa) stima che bastano 200 UI di vitamina D ad un adulto per mantenersi in buona salute (da 400 a 600 UI per le persone anziane) benché gli scienziati siano convinti che i fabbisogni si avvicinino a 1000 UI al giorno.