27-02-2017
Integrazione con omega 3: quali risultati per le funzioni cognitive?

Con l'avanzare dell'età, è normale riscontrare un declino delle funzioni cognitive quali la memoria, la percezione o l'attenzione. Questi disturbi sono dovuti al normale invecchiamento dell'organismo. Tuttavia, questo declino cognitivo può essere più o meno grave a seconda dei casi. Il declino delle capacità mentali può portare alla comparsa di casi di demenza, che sono caratterizzati da un insieme di malattie cerebrali. Questo è il motivo per cui numerosi studi di ricerca sono in corso per lottare contro il declino cognitivo e per migliorare la vita quotidiana dei pazienti affetti da disturbi cognitivi. Tra le soluzioni prese in considerazione dai ricercatori, l'integrazione con omega 3 può essere un'opzione interessante per la prevenzione del declino cognitivo lieve. Menzionata da diversi anni, questa ipotesi è stata appena sostenuta da nuovi risultati pubblicati nel 2017 nella rivista scientifica
Nutrients1.
L'interesse crescente per un'integrazione preventiva con omega 3
Dato il progressivo aumento della speranza di vita, le autorità sanitarie segnalano un aumento della prevalenza del declino cognitivo. Alcune stime indicano inoltre che il declino cognitivo lieve potrebbe interessare fino al 42% della popolazione mondiale. Di fronte a questa situazione allarmante, molti ricercatori internazionali lavorano a tale riguardo per fornire delle soluzioni efficaci. Come numerose malattie, gli scienziati stimano che più casi di demenza potrebbero essere evitati attraverso la prevenzione. Per questo, sono stati indicati diversi approcci terapeutici. Tra questi, l'integrazione con omega 3 è spesso evidenziata per i numerosi studi pubblicati su questi acidi grassi. Questi ultimi sono infatti noti per svolgere un ruolo centrale nelle funzioni neurologiche. Inoltre, potrebbero avere un effetto protettivo contro il declino cognitivo. È precisamente questa ipotesi che alcuni ricercatori cinesi hanno cercato di confermare.
Dei risultati positivi per un miglioramento delle funzioni cognitive
Durante il loro studio, i ricercatori hanno valutato gli effetti di un'integrazione con omega 3 in 86 pazienti con più di 60 anni di età affetti da declino cognitivo lieve. Tra questi, 44 soggetti sono stati sottoposti ad un'integrazione con omega 3, mentre 42 pazienti sono stati sottoposti a un placebo contenente olio d'oliva. Per valutare l'impatto di questa integrazione, i ricercatori hanno eseguito diversi test derivati dallo strumento CAT (Cognitive Ability Test). Questi test hanno permesso di valutare i cambiamenti a livello delle funzioni cognitive. Nei pazienti sottoposti ad integrazione con omega 3, i ricercatori hanno riscontrato un miglioramento del punteggio CAT, della velocità di percezione, dell'efficienza dell'immagine spaziale, così come della memoria di lavoro. Sono state osservate differenze lievi tra uomini e donne. Tuttavia, questi risultati rivelano un significativo miglioramento delle funzioni cognitive nei soggetti sottoposti ad integrazione con omega 3, rispetto al gruppo placebo. Sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare questi risultati, questi dati forniscono nuove prove scientifiche a favore dell'interesse terapeutico degli omega 3.
Gli acidi grassi omega 3 hanno ancora una volta svelato nuovi risultati molto incoraggianti. Per capitalizzare sui loro benefici, è possibile trovarli in alcuni alimenti come il pesce grasso, così come in alcuni integratori alimentari. Questi ultimi sono formulati per fornire una quantità ottimale di alcuni omega 3, tra cui i più noti sono l'acido docosaesaeonico (DHA) e l'acido eicosapentaenoico (EPA) ). È anche possibile avere una formula arricchita con EPA e DHA grazie al prodotto Super Omega 3) proposto nel catalogo Supersmart.
> Bibliografia:
1. Yacong Bo et al., The n-3 Polyunsaturated Fatty Acids Supplementation Improved the Cognitive Function in the Chinese Elderly with Mild Cognitive Impairment: A Double-Blind Randomized Controlled Trial, Nutrients 2017, 9(1), 54.
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