Abbronzatura: come preparare correttamente la pelle all'esposizione al sole?

Con l'avvicinarsi delle vacanze estive, ritornano le belle giornate. Il sole splende, le temperature aumentano, le terrazze e le spiagge iniziano a riempirsi. Ma avete pensato di preparare la pelle all'esposizione al sole? Quest'ultimo è tanto amico quanto nemico. Infatti, sebbene il sole sia il vostro alleato per la carnagione e l'umore, può trasformarsi rapidamente in un nemico senza una preparazione adeguata. Aggredendo la pelle e l'organismo, i raggi UV possono essere responsabili di molti effetti dannosi, quali secchezza cutanea, disidratazione, scottature e danni del DNA. Per sfruttare i benefici del sole in tutta serenità, è necessario preparare la pelle. Per questo, molte molecole naturali si sono dimostrate utili. Scoprite gli ultimi risultati della ricerca.

L'importanza di una buona idratazione per lo stato e la carnagione della pelle

Idratare correttamente la pelle prima dell'esposizione al sole
Prima, durante e dopo l'esposizione al sole, una corretta idratazione è fondamentale per l'organismo. Allo stesso modo, la pelle deve essere ben idratata per affrontare l'attività aggressiva del sole e consentire un'abbronzatura ottimale. Per questo, esistono diverse soluzioni. Sebbene l'uso di creme idratanti sia ben noto, anche l'assunzione di integratori alimentari per via orale può rivelarsi molto utileper l'idratazione della pelle. Questo è il caso in modo particolare delle formulazioni arricchite con ceramidi estratte dal grano, la cui efficacia è stata confermata da alcuni test in vitro e da alcuni studi clinici.
Perché optare per un apporto con ceramidi?
Presenti naturalmente nella pelle, le ceramidi sono dei lipidi che rappresentano circa il 40% dei lipidi dello strato corneo. Questo strato cellulare è la parte più superficiale della pelle. A diretto contatto con l'ambiente esterno, lo strato corneo svolge un ruolo fondamentale nella protezione della pelle. Le ceramidi presenti in questo strato cellulare assicurano soprattutto l'idratazione e l'impermeabilità della pelle. A causa della loro importante funzione, questi lipidi sono stati oggetto di numerose ricerche scientifiche. Pubblicato nella rivista International Journal of Cosmetic Science¹, uno studio è stato condotto in modo particolare sull'interesse di un'integrazione con ceramidi per lottare contro la secchezza cutanea. Questo studio è stato condotto su 51 donne di età compresa tra i 20 e i 63 anni con secchezza cutanea. Queste ultime sono state suddivise in due gruppi: un gruppo di controllo con placebo e un gruppo a cui sono stati somministrati 350 mg di una formulazione contenente delle ceramidi estratte dal grano. Dopo 3 mesi di integrazione, i ricercatori hanno riscontrato un miglioramento generale della condizione della pelle. Questo risultato conferma l'interesse di un' integrazione con ceramidi per preparare correttamente la pelle prima dell'esposizione al sole e per lottare contro la secchezza cutanea.

L'interesse di alcune sostanze nutritive contro gli effetti dannosi del sole

Proteggere le cellule contro i danni dei raggi UV
Oltre a disidratare la pelle e l'organismo, il sole può causare danni a livello della pelle. Infatti, un'esposizione eccessiva e ripetuta ai raggi ultravioletti (UVA e UVB) può provocare scottature, fotodermatosi e cancro della pelle. Più o meno gravi, queste affezioni cutanee sono legate alla sintesi di radicali liberi, delle specie reattive responsabili dei danni cellulari e dell'invecchiamento cutaneo. Ecco perché è importante limitare l'esposizione ai raggi UV mediante l'applicazione di una crema solare. Quest'ultima agisce come filtro solare, riducendo l'esposizione della pelle ai raggi ultravioletti. Tuttavia, questa protezione non è mai totale e illimitata. Oltre a una crema solare, anche delle molecole naturali possono aiutare a lottare contro gli effetti dannosi dei radicali liberi. Si tratta degli antiossidanti, delle molecole che si trovano in alcuni alimenti e nella formulazione di molti integratori alimentari.
Perché scommettere sui polifenoli e sui carotenoidi?
I polifenoli e i carotenoidi sono gli antiossidanti naturali più studiati. I loro effetti fotoprotettivi sono stati oggetto di un articolo nella rivista Annual Review of Nutrition². Secondo gli autori di questo articolo, i carotenoidi sono particolarmente efficaci per proteggere la pelle e gli occhi, due aree fortemente influenzate dai raggi ultravioletti. A livello della pelle, i carotenoidi permetterebbero in particolare di ridurre l'intensità delle scottature. Per capitalizzare su questo effetto protettivo sono state sviluppate delle miscele di carotenoidi. La formulazione Carottol™ di Supersmart contiene in modo particolare betacarotene, luteina e licopene. Allo stesso modo, alcuni polifenoli presentano degli effetti fotoprotettivi. Le catechine, dei polifenoli presenti nel tè verde, per esempio, hanno dimostrato di ridurre gli effetti nocivi dell'esposizione al sole. Alcuni ricercatori hanno riscontrato in modo particolare degli effetti benefici contro i danni della pelle, le scottature e la perossidazione lipidica. Per sfruttare i benefici dei polifenoli del tè verde, un estratto di tè verde standardizzato in catechine< /a > è ora proposto come integratore.

La salvaguardia del limite di esposizione solare per un'abbronzatura ottimale

Abbronzarsi preservando il limite di esposizione solare
Di fronte al sole, non tutti hanno la stessa sensibilità. Infatti, le ricerche mostrano che ognuno di noi ha un limite di esposizione solare, che permette di combattere contro una quantità precisa di raggi ultravioletti. Non rinnovabile, il limite di esposizione solare diminuisce con l'avanzare degli anni. Acquisito alla nascita, questo limite di esposizione solare dipende dal fototipo. Quest'ultimo è legato alla concentrazione di una molecola: la melanina. Non è altro che il pigmento scuro della pelle, responsabile del colore della pelle. Come reazione ai raggi del sole, la produzione di melanina aumenta, il che provoca l'abbronzatura della pelle. Tuttavia, quest'ultima dipende fortemente dalla qualità e dalla quantità di melanina. Questo è il motivo per cui alcuni ricercatori si sono interessati ad un'integrazione con melanina per accelerare l'abbronzatura.
Perché scegliere un'integrazione con melanina?
Le ricerche hanno permesso di identificare due forme naturali di melanina: la feomelanina che ha un colore chiaro, giallo e rosso; e l'eumelanina, che ha un colore scuro, marrone e nero. Pubblicato nella rivista Photochemistry and Photobiolog³, uno studio ha mostrato che l'eumelanina ha un effetto fotoprotettivo più importante della feomelanina. Permette soprattutto di ridurre e distruggere i radicali liberi generati durante l'esposizione al sole. Svolge anche un ruolo di barriera fisica, permettendo di filtrare i raggi ultravioletti. L'eumelanina è 3-6 volte superiore nelle persone con la pelle scura rispetto alle persone con pelle chiara. Questo è il motivo per cui la pelle chiara è considerata come più sensibile al sole. Inoltre, alcuni ricercatori hanno evidenziato che la quantità e la qualità della melanina possono influire sull'intensità e sulla durata dell'abbronzatura. Per capitalizzare sui benefici di questo pigmento per la protezione e l'abbronzatura della pelle, alcune ricerche hanno permesso di elaborare alcuni integratori alimentari ricchi di melanina. Questo è il caso dell' integratore Tan-Aid di Supersmart, formulato a partire dalla cheratina idrolizzata derivata dalla lana di pecora nera, naturalmente ricca di melanina

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> Bibliografia:
1. S. Guillou, S. Ghabri, C. Jannot, E. Gaillard, I. Lamour, S. Boisnic, The moisturizing effect of a wheat extract food supplement on women’s skin: a randomized, double-blind placebo-controlled trial, International Journal of Cosmetic Science, Volume 33, Issue 2, April 2011, Pages 138–143.
2. Helmut Sies, Wilhelm Stahl, Nutritional protection against skin damage from sunlight, Annual Review of Nutrition, July 2004, Vol. 24:173-200.
3. Michaela Brenner, Vincent J. Hearing, The Protective Role of Melanin Against UV Damage in Human Skin, Photochemistry and Photobiology, Volume 84, Issue 3, May/June 2008, Pages 539–549.