Alcuni ricercatori hanno scoperto che la vitamina K1, che si trova abbondantemente negli ortaggi verdi, mantiene le dimensioni del ventricolo sinistro del cuore, che contiene il sangue ossigenato pronto per essere distribuito nell'organismo. Se quest'ultima è carente, il ventricolo si espande e pompa il sangue meno efficacemente, il che può provocare a lungo termine dei
disturbi cardiaci fatali.
Lo studio mostra che più una persona ha dei livelli di vitamina K elevati, più i rischi di sviluppare un cuore ingrandito diminuiscono. Questo legame si riscontra anche fin dall'adolescenza: i ricercatori hanno potuto osservare questa ipertrofia ventricolare nel 10% degli adolescenti intervistati, sottolineando il ruolo decisivo dell'alimentazione fin dalla più giovane età sulla salute futura dell'adulto. Successivamente, altri fattori legati allo stile di vita possono contribuire a questo ampliamento come l'ipertensione.
Si tratta di una scoperta importante nella misura in cui solo il 25% degli adolescenti intervistati avevano degli apporti di vitamina K corrispondenti alle raccomandazioni minime fornite dalle autorità e visto che il 30% dei decessi nei paesi occidentali sono di origine cardiovascolare. Alcuni studi avevano già mostrato che la vitamina K poteva svolgere un ruolo protettivo contro l'aterosclerosi e le malattie cardiovascolari
1,2. Esisterebbe un legame tra la carenza di vitamina K e un aumento del rischio di calcificazione arteriosa
3. Alcuni ricercatori hanno anche mostrato che l'assunzione di integratori di vitamina K1 rallentava la progressione di questa calcificazione e riduceva la perdita di elasticità delle arterie
4.
Il problema è che questa vitamina si trova principalmente nei legumi di colore verde scuro (come gli spinaci, i broccoli e gli asparagi), degli alimenti che sono noti per non essere tanto amati dagli adolescenti. Nelle persone di più di 50 anni, quelle che hanno più probabilità di soffrire di disturbi cardiovascolari, sono piuttosto i problemi di malassorbimento intestinale che tendono a far preoccupare. In entrambi i casi,
un'integrazione con vitamina K può rivelarsi salutare (soprattutto se la formula si basa sulle forme di vitamina K più disponibili come
Complete K) per evitare degli incidenti drammatici e irreversibili in futuro. Tanto più che a dosi molto elevate, assorbite per uno o due anni, la vitamina K non provoca alcun effetto indesiderato significativo.
Una soluzione semplice per mantenere un cuore "piccolo".
Bibliografia:
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