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06-02-2017

Vitamine K: il ruolo sconosciuto per la salute vascolare

Vitamin K Nella grande famiglia delle vitamine, le vitamine K sono spesso dimenticate. Tuttavia, queste ultime partecipano al buon funzionamento dell'organismo. Svolgono un ruolo fondamentale soprattutto nella struttura delle ossa e dei tessuti, nonché nei processi di coagulazione. Si deve infatti la lettera K alla parola tedesca "Koagulation". Oltre a queste azioni, le vitamine K hanno recentemente dimostrato un interesse per la salute vascolare. Ciò è confermato da alcuni studi pubblicati nelle prestigiose riviste scientifiche American Journal of Hypertension 1 e Nephron 2. Questi risultati suggeriscono che le vitamine K potrebbero avere un effetto positivo sulle malattie vascolari. Spiegazioni su questo ruolo sconosciuto delle vitamine K.

L'importanza della vitamina K per il sistema cardiovascolare



Molte proteine dipendenti dalla vitamina K all'interno dell'organismo

Le vitamine K sono necessarie per il funzionamento di numerose proteine dell'organismo. Alcune proteine sono inoltre considerate come dipendenti dalla vitamina K, come descritto in un articolo pubblicato nel 2012 nella rivista Advances in Nutrition3. Presenti in diverse aree dell'organismo, queste proteine dipendenti dalla vitamina K sono coinvolte in diversi metabolismi chiave. Tra queste proteine, vi sono ad esempio delle proteine coinvolte nella coagulazione del sangue, nella crescita cellulare, così come nella struttura dei tessuti dell'organismo. Senza vitamine K, queste proteine sono inattive e non possono svolgere il loro ruolo. Agendo come fattori di attivazione, le vitamine K intervengono così in numerosi processi dell'organismo. Per questo motivo, gli studi recenti condotti sulle vitamine K1,2 suggeriscono che queste vitamine potrebbero essere benefiche per la salute cardiovascolare.

La MGP, una proteina dipendente dalla vitamina K che agisce a livello delle pareti vascolari

A livello del sistema cardiovascolare, una proteina dipendente dalla vitamina K interessa in modo particolare i ricercatori. Questa molecola è la proteina Gla della matrice, più spesso denominata MGP. Questa proteina interviene più specificamente a livello delle pareti vascolari, come lo precisa un articolo pubblicato nella rivista Néphrologie & Thérapeutique4. Secondo questo studio, la MGP agisce nell'inibizione della calcificazione vascolare. Questo fenomeno corrisponde ad un accumulo di cristalli di calcio a livello delle pareti dei vasi sanguigni, causando un aumento della rigidità delle pareti vascolari. Questo processo è coinvolto nell'invecchiamento tissutale, ma può anche avere una causa patologica. In definitiva, la maggiore rigidità vascolare può causare più gravi complicazioni di salute come l'insorgenza di alcune malattie cardiovascolari.

L'importanza della vitamina K nella lotta contro la calcificazione vascolare

Tuttavia, la MGP necessita di essere attivata dalla vitamina K per poter agire contro la calcificazione vascolare. Infatti, la MGP è presente nel plasma sotto forme inattive: la MGP non fosforilata e la MGP decarbossilata. In presenza di vitamina K, la MGP può quindi essere convertita per reazione chimica nella sua forma attiva. Così attivata, la MGP può poi legarsi agli ioni calcio e regolare la fissazione del calcio all'interno dei tessuti. L'attivazione della MGP da parte della vitamina K è quindi indispensabile per limitare la calcificazione vascolare. Inoltre, questo suggerisce che la carenza di vitamina K potrebbe compromettere la rigidità vascolare e potrebbe indurre alcuni disturbi cardiovascolari.

Alcuni studi terapeutici sull'impatto di una carenza di vitamina K per l'organismo



L'impatto di una carenza di MGP attiva in pazienti con malattia renale cronica

Sono stati condotti diversi studi scientifici per comprendere meglio l'impatto di una carenza di vitamina K. Un recente studio pubblicato nella rivista Nephron 2 ha evidenziato, in particolare, una correlazione tra la presenza di una forma inattiva della MGP e l'incidenza di calcificazione vascolare in alcuni pazienti affetti da malattia renale cronica. Condotto su 83 pazienti, questo studio aveva lo scopo di valutare un punteggio di calcificazione vascolare. Quest'ultimo era determinato da vari parametri tra cui la presenza di lesioni di calcio a livello dell'aorta addominale, il grado di rigidità vascolare e i livellli di MGP non fosforilata e di MGP decarbossilata. I ricercatori hanno anche preso in considerazione altri parametri come l'età dei pazienti e lo stadio della malattia renale cronica diagnosticata. Hanno scoperto che più la malattia è in stadio avanzato, più il livello di MGP inattiva nel plasma era elevato. Al termine dello studio, i ricercatori hanno concluso con una correlazione tra il livello di MGP inattiva e l'incidenza di calcificazione vascolare. Infatti, più il livello di MGP inattiva era importante, più la calcificazione vascolare era presente nel paziente. Pertanto, ciò suggerisce che una carenza di vitamina K che induceva una diminuzione del livello di MGP attiva potrebbe portare allo sviluppo di calcificazione vascolare. Quest'ultima causerebbe una rigidità vascolare che potrebbe gradualmente portare allo sviluppo di malattie cardiovascolari.

La carenza di MGP attiva all'origine della rigidità vascolare in alcuni diabetici di tipo 2

Laddove gli studi precedenti si sono concentrati su pazienti affetti da malattia renale cronica, nel frattempo un altro studio è stato condotto su pazienti con diabete di tipo 2. Dato che la rigidità vascolare aumenta in caso di diabete di tipo 2, i ricercatori hanno cercato di identificare le vie metaboliche coinvolte in questo fenomeno. Per questo, lo studio si è basato sulla misurazione di diversi parametri di rigidità vascolari come la velocità delle onde pulsatili delle arterie carotidi e delle arterie femorali. Durante l'analisi, i ricercatori hanno anche preso in considerazione i livelli di MGP non fosforilata e di MGP decarbossilata, le due forme di MGP inattiva. Pubblicati nella rivista American Journal of Hypertension2, i risultati suggeriscono che una diminuzione dell'attivazione di MGP da parte della vitamina K potrebbe essere all'origine della rigidità delle pareti delle arterie nei pazienti con diabete di tipo 2.

Questi nuovi risultati permettono di comprendere meglio i numerosi ruoli delle vitamine K all'interno dell'organismo. Questi risultati si uniscono anche al lungo elenco di studi a riguardo, come lo dimostrano i nostri diversi articoli: La vitamina K e la prevenzione delle fratture, La vitamina K e il rischio di diabete, o ancora La vitamina K e la salute a lungo termine. È infatti sulla base di questi studi che molti integratori alimentari contenenti vitamine K sono stati sviluppati negli ultimi anni. È ad esempio possibile trovare disponibile per l'acquisto una combinazione di tre forme di vitamina K (K1, K2 MK-4, K-2 MK-7) nella formula Complete K



> Bibliografia:

1. Mayank Sardana et al., Inactive Matrix Gla-Protein and Arterial Stiffness in Type 2 Diabetes Mellitus, Am J Hypertens (2016) hpw146.
2. Thamratnopkoon S.a · Susantitaphong P.a · Tumkosit M.b · Katavetin P.a · Tiranathanagul K.a · Praditpornsilpa K.a · Eiam-Ong S.a , Correlations of Plasma Desphosphorylated Uncarboxylated Matrix Gla Protein with Vascular Calcification and Vascular Stiffness in Chronic Kidney Disease, Nephron, Vol. 135, No. 3, 2017.
3. Theuwissen E1, Smit E, Vermeer C., The role of vitamin K in soft-tissue calcification., Adv Nutr. 2012 Mar 1;3(2):166-73.
4. Pierre Delanaye, Sophie Liabeuf, Antoine Bouquegneau, Étienne Cavalier, Ziad A. Massy, L’éveil de la matrix-gla-protéine sonnera le glas des calcifications vasculaires, Néphrologie & Thérapeutique, Volume 11, n° 4, pages 191-200 (juillet 2015).
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