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13-06-2016

Longevità: un gigantesco passo in avanti

La più grande frustrazione dei ricercatori anti-invecchiamento è che essi sanno da secoli come far guadagnare anni, anche decenni, di vita ai loro pazienti... il problema è che quasi nessuno è disposto a seguire il loro metodo.
Questo metodo consiste infatti nel limitare l'assunzione di cibo al punto da avere fame tutto il tempo. Gli scienziati la chiamano "restrizione calorica". La restrizione calorica fa risparmiare anni di vita in buona salute, ma si prevede che poche persone siano disposte a fare la fame tutta la vita per vivere più a lungo.
Questo problema è stato tuttavia appena risolto in modo brillante con l'emergere di una nuova combinazione di fitonutrienti che imita gli effetti sul corpo della restrizione calorica, anche se non si cambia la propria dieta. Si tratta di una straordinaria rivoluzione, ma per poterne beneficiare, devo prima spiegare perché la restrizione calorica è efficace contro l'invecchiamento:

Mangiare meno può allungare la vita del 50%

È Luigi Cornaro, artistocratico italiano del Rinascimento, ad aver spiegato per primo, nella sua autobiografia, L'arte di vivere a lungo, questa sorprendente scoperta. Fino all'età di 37 anni, mangiò senza ritegno e la sua salute si stava costantemente deteriorando. Decise allora di limitare le calorie giornaliere. Immediatamente, comincio a stare meglio. Decise di continuare a mangiare poco, la sua salute migliorò ancora e divenne centenario. Morì a 103 anni.
Un gerontologo americano (specialista dell'invecchiamento), Clive McCay, ha confermato nel 1935 che, riducendo l'alimentazione dei ratti, si poteva aumentare la loro longevità del 40% e ridurre significativamente la comparsa di malattie legate all'età. Nel 1986, Richard Weindruch, professore presso l'Università del Wisconsin-Madison negli Stati Uniti, e specializzato nell'invecchiamento, ha confermato anch'egli il fenomeno, questa volta nei topi.

Gli studi sono continuati su vari animali, tra cui ragni o pesci. Il Dottor Pierette Gaudreau, professore di biochimica presso l'Università di Montreal, ha constatato una durata della vita superiore del 50% nei ratti in "restrizione calorica" rispetto a quelli alimentati a volontà. La loro salute, inoltre, era di gran lunga migliore e hanno manifestato molto più tardi le malattie legate all'invecchiamento.

Minore insorgenza di cancro e malattie nei primati che mangiano poco

Nel 2009, Richard Weindruch ha pubblicato i risultati di un nuovo esperimento condotto sui primati. Ha rivelato che il 37% dei macachi che mangiavano tutto quello che volevano soccombevano a una malattia associata all'invecchiamento, al contrario del 13% tra coloro che seguivano una restrizione calorica.
È inoltre emerso che i primati non solo perdevano peso (ovviamente), ma erano anche più in forma fisica e avevano un'insorgenza di due volte inferiore di tumori legate all'età e alle malattie cardiovascolari. Allo stesso modo, solo il 13% dei primati la cui dieta presentava una restrizione calorica hanno sviluppato il diabete, al contrario dell'altro 29% che presentavano segni della malattia.

Nessuno vuole soffrire la fame!

Il problema è che tutti questi ricercatori hanno riscontrato lo stesso problema: tutti sono convinti che gli effetti di allungamento della vita sarebbero riscontrabili anche negli esseri umani. È stato inoltre riscontrato un gran numero di centenari nell'isola giapponese di Okinawa, noti per il loro consumo di alimenti a basso contenuto calorico (verdure e frutti di mare).
Ma i ricercatori hanno riconosciuto che un regime del genere, troppo difficile da seguire, non poteva essere imposto agli esseri umani.
Per fortuna, questo problema è stato risolto: i ricercatori hanno scoperto elementi nutritivi che hanno esattamente lo stesso effetto - e quindi gli stessi benefici - sull'organismo della "restrizione calorica". Essi potrebbero quindi contribuire a consentire di guadagnare anni di vita in buona salute.
Può sembrare incredibile, ma è semplice:

Nutrienti naturali che producono gli stessi effetti

Se la restrizione calorica ha tali effetti positivi sulla salute e sulla longevità, è perché quando si ha fame, si attivano determinati geni e altri si disattivano.
Questi cambiamenti nelle attività dei geni provocano diverse reazioni benefiche nel vostro corpo, che spiegano che si invecchia più lentamente, e che le malattie associate all'invecchiamento rallentano o scompaiono. Queste reazioni sono cinque:
    1) riduzione del livello di infiammazione nel corpo (sappiamo che l'infiammazione promuove tra gli altri artrite, diabete, cancro e malattie cardiache);
    2) miglioramento del metabolismo di grassi e carboidrati: si "bruciano" meglio le sostanze nutritive, si producono meno rifiuti e grassi cattivi;
    3) riduzione del livello di glucosio nel sangue (glicemia): ottimo contro il diabete e il cancro;
    4) miglioramento del circolazione sanguigna mediante supporto della "funzione endoteliale" (l'endotelio è lo strato di cellule che riveste l'interno dei vasi sanguigni);
    5) arresto dello sviluppo e della proliferazione delle cellule tumorali.
Oggi non è più necessario limitare drasticamente l'alimentazione per raggiungere questi risultati. Infatti, ci sono fitonutrienti (nutrienti estratti dalle piante), che hanno esattamente gli stessi effetti.
Imitano gli effetti della restrizione calorica e agiscono insieme per combattere l'invecchiamento. In particolare, essi interferiscono positivamente con i geni della longevità che influenzano il processo di invecchiamento.

Nutrienti efficaci ma non comuni

Si tratta di nutrienti ultra-specifici che raramente si trovano nell'alimentazione, anche se si mangia "equilibrato" e si rispetta la regola delle "cinque porzioni di frutta e verdura al giorno."
È per questo che i ricercatori della nutrizione hanno realizzato un integratore alimentare che contiene tutti questi nutrienti: è Resveratrol Synergy.
Come suggerisce il nome, questo prodotto contiene innanzitutto una vera bomba naturale anti-invecchiamento, il resveratrolo.
Le ricerche sugli animali hanno dimostrato che il resveratrolo imita molti cambiamenti positivi dell'espressione genica della restrizione calorica. Altri studi hanno evidenziato le molte proprietà del resveratrolo, compresa la sua capacità di promuovere la sensibilità all'insulina, stimolare il funzionamento dei mitocondri (le fabbriche di energia nelle cellule), ridurre l'espressione dei fattori di infiammazione e proteggere dagli effetti dannosi di una dieta ad alto contenuto di grassi.
Di per sé, il resveratrolo da solo esercita praticamente l'intera gamma di effetti anti-invecchiamento che si ottengono limitando l'assunzione di cibo.

Moltiplicare l'effetto del resveratrolo con questi nutrienti

Ma i ricercatori non hanno voluto fermarsi lì. Hanno avuto l'idea di aggiungere al resveratrolo lo pterostilbene, un componente che appartiene alla stessa famiglia. Le ricerche hanno dimostrato che questi prodotti funzionano sinergicamente sui geni della longevità, espandendo ulteriormente i loro benefici "anti-età". Tuttavia, la biodisponibilità di pterostilbene è molto superiore a quella del resveratrolo. Ha proprietà antinfiammatorie, antitumorali e anti-ossidanti.
Esso opera attraverso interazioni biologiche a livello fondamentale per controllare l'espressione genica e modulare l'azione degli enzimi. Regola in modo benefico i geni coinvolti nello sviluppo del cancro, dell'arteriosclerosi, del diabete e dell'infiammazione.
La combinazione di questi due prodotti consente un effetto anti-età eccezionale. Tuttavia, i ricercatori hanno deciso di fare un passo avanti aggiungendo la quercetina, un prodotto che imita anch'esso alcuni degli effetti della restrizione calorica. Esso è un potente antiossidante con una potenza antinfiammatoria forte esercitata principalmente inibendo la via dell'NF-kappaB, una proteina che svolge un ruolo fondamentale nel controllo dell'espressione dei geni codificando le citochine proinfiammatorie. La quercetina ha anche mostrato effetti protettivi contro le malattie cardiovascolari, la sindrome metabolica e il cancro. La vitamina C ne aumenta la biodisponibilità e l'azione.
Ma, per rendere il Resveratrol Synergy un prodotto anti-età veramente rivoluzionario, i ricercatori hanno aggiunto le potenti virtù delle oligoproantocianidine (OPC), presenti nella corteccia di pino. Queste OPC svolgono attività antiossidanti e anti-infiammatorie. Hanno molteplici vantaggi, soprattutto sulla funzione endoteliale, la glicemia e l'infiammazione.
Infine, per migliorare l'efficacia di questa formula e prendere in considerazione le più recenti ricerche, è stato aggiunta alla formula la fisetina, estratta dal Buxus sinica. Questa sostanza rara e preziosa invia un segnale di "accensione" alle cellule portatrici del gene anti-invecchiamento garantendo la protezione del DNA e dei neuroni, in particolare durante i periodi di stress ossidativo. La fisetina avrebbe anche un effetto stabilizzante sul resveratrolo, impedendone la distruzione.

Un'azione continua nel tempo grazie alla polidatina

L'unico limite di Resveratrol Synergy è che la sua azione, molto intensa, è anche molto veloce ed è quindi limitata nel tempo. Tuttavia, i ricercatori hanno risolto il problema aggiungendo la polidatina. La polidatina è un glucoside del resveratrolo. In altre parole, si tratta di una molecola di resveratrolo legata ad una molecola di zucchero. Quando la polidatina entra nel flusso sanguigno, la molecola di resveratrolo si separa da quella dello zucchero. In questo modo, il glucoside del resveratrolo è assorbito ad una velocità diversa da quella convenzionale del trans-resveratrolo, migliorando efficacemente biodisponibilità, emivita e potenza del resveratrolo.
L'esistenza oggi di un prodotto come il Resveratrol Synergy segna quindi un passo chiave nel migliorare la longevità attraverso la nutrizione naturale.
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Migliora i biomarcatori dell'invecchiamento e favorisce l'espressione dei geni e della longevità

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