31-07-2019
La carruba: dei benefici naturali per mantenersi in forma

La stagione estiva spesso ci espone a molte tentazioni ad alto contenuto calorico. Gelati, bibite zuccherate, spuntini, cocktail... tutti questi prodotti tendono a spingere verso l'alto l'equilibrio calorico durante l'estate. Fortunatamente, esistono delle soluzioni per controllare e limitare l'aumento di peso. Un prodotto naturale chi dovrebbe interessarvi per il suo potente effetto soppressore dell'appetito: l'estratto di carruba. I benefici di questo frutto sono stati oggetto di numerosi studi scientifici, i cui risultati sono stati pubblicati nelle riviste
Journal of Pharmacie & BioAllied Sciences1 e
International Journal of Molecular Sciences2. I risultati di questi studi sono unanimi: l'estratto di carruba presenta numerosi vantaggi per mantenersi in forma. Scopri i principi attivi e i benefici di questo prodotto dimagrante naturale.
Un frutto con un elevato contenuto di fibre solubili
Derivata dal carrubo, la carruba è un frutto che contiene numerose fibre vegetali come il galattomannano. Presente in modo particolare nei semi della carruba, il galattomannano ha la particolarità di essere solubile e di essere composto da mannosio e galattosio. La sua struttura e le sue proprietà specifiche permettono di ottenere una gomma. È questa gomma di carruba che sta avendo un enorme successo tra gli scienziati. Alcuni di loro si sono interessati al suo potente potenziale antiossidante per proteggere l'organismo, laddove altri hanno studiato gli effetti dell'elevato contenuto di galattomannano per limitare l'aumento di peso.
La gomma di carruba per prolungare la sensazione di sazietà
Grazie al suo alto contenuto di fibre solubili, la gomma di carruba ha attirato l'attenzione della comunità scientifica per ridurre l'appetito. I ricercatori hanno osservato che questa gomma ha la capacità di gelificare all'interno dell'organismo. La presenza di questo gel ha l'effetto di ritardare l'assorbimento di sostanze nutritive, il che permette di prolungare la sazietà e di ridurre l'appetito. Questa azione della gomma di carruba le conferisce un potente effetto soppressore dell'appetito, che permette di controllare l'apporto calorico e di limitare l'aumento di peso.
Dei principi attivi per contrastare l'iperlipidemia
Oltre alle sue fibre solubili dall'effetto soppressore dell'appetito, la carruba contiene anche delle fibre insolubili, dei polifenoli e dei ciclitoli. Gli studi hanno dimostrato che questi composti possono avere effetti benefici sul profilo lipidico. Durante questi test, un'integrazione con polifenoli estratti dalla carruba ha permesso in modo particolare di ridurre i livelli di colesterolo totale in alcune persone con iperlipidemia. È stata anche osservata una riduzione dei livelli di colesterolo cattivo (colesterolo LDL).
Dei risultati positivi contro gli effetti del diabete
Un'integrazione con carruba ha anche rivelato dei risultati promettenti contro gli effetti del diabete. Sembrerebbe che la gomma di carruba possa ritardare l'arrivo dello zucchero nel sangue. Inoltre, alcuni risultati suggeriscono che un principio attivo naturale della carruba abbia un'attività simile all'insulina. Questo composto, il pinitolo, potrebbe aiutare a regolare i livelli di zuccheri nel sangue. Ulteriori studi sono attesi per approfondire queste prime scoperte.
Inutile dire che l'estratto e la gomma di carruba presentano numerosi vantaggi per l'organismo. Infatti è per capitalizzare sui numerosi benefici della carruba che l' integratore CSAT® è stato sviluppato. È formulato a partire dal 60% di estratto di carruba e dal 40% di gomma. Questa formulazione brevettata permette di puntare su una concentrazione ottimale di galattomannano, i cui effetti soppressori dell'appetito sono ormai ben noti.
> Bibliografia:
1. Marita Dionísio, Ana Grenha, Locust bean gum: Exploring its potential for biopharmaceutical applications, J Pharm Bioallied Sci. 2012 Jul-Sep; 4(3): 175–185.
2. Vlasios Goulas et al., Functional Components of Carob Fruit: Linking the Chemical and Biological Space, Int. J. Mol. Sci. 2016, 17(11), 1875.