Un team di ricercatori ha appena mostrato come dormire di notte sia importante per ridurre significativamente il rischio di cancro.
Gli autori dello studio hanno analizzato delle persone che lavoravano di notte ed erano quindi costrette a riposare per una parte della giornata. Hanno notato che questi lavoratori notturni avevano dei livelli di melatonina in circolazione molto più bassi rispetto ai lavoratori diurni, ma anche minori quantità di 8-idrossi-deossi guanosina (8-OHdG) nelle loro urine.
Questa scoperta è molto interessante: la 8-OHdG è una molecola che testimonia l'attività riparatrice dell'organismo nei confronti delle lesioni del DNA indotta dalle specie reattive dell'ossigeno. Maggiore è la quantità di 8-OH-dG nelle urine, più efficace è l'attività riparatrice. Le persone che lavorano di notte sembrano quindi riparare meno efficacemente le lesioni che colpiscono il DNA, le stesse che, quando si accumulano a lungo termine, causano la comparsa del cancro o accelerano l'invecchiamento.
In realtà, le due scoperte sono collegate. La melatonina è un ormone prodotto solo quando è buio dalla ghiandola pineale (la produzione è massima tra le 2 e le 5 del mattino). Tutto accade come se la ghiandola pineale informasse il cervello che è il momento di dormire. Il cervello reagisce favorendo l'addormentamento, ma anche attivando dei programmi che ripareranno le lesioni apparse nelle ultime ore e che seguono varie attività (esposizione a sostanze mutagene o radiazioni, aumento del metabolismo energetico, ecc.).
Infatti, l'avvio di questi "programmi" è influenzato anche dalla quantità di melatonina prodotta: alcune ricerche hanno dimostrato che la melatonina regolava l'espressione di geni molto specifici coinvolti nella riparazione delle lesioni e in particolare quelli che portano all'escrezione della 8-OHdG. In altre parole, è probabile che i lavoratori notturni, ma anche tutte le persone che non dormono abbastanza di notte e quelle che sono esposte a tarda notte a luci artificiali (come quelle degli schermi) subiscano lo stesso destino: una diminuzione della produzione di melatonina e quindi una riparazione meno efficace delle lesioni al DNA.
Gli autori, che non dichiarano alcun conflitto di interessi, concludono sottolineando l'interesse di un' integrazione di melatonina per i lavoratori notturni, ma anche le persone con disturbi del sonno sono coinvolte: diversi studi avevano precedentemente mostrato che le persone che non dormivano abbastanza potevano beneficiare degli effetti positivi della melatonina sul tempo di addormentamento, sulla durata del sonno, ma anche sulla qualità del sonno. Nel 2011, il consiglio scientifico dell'EFSA aveva riconosciuto scientificamente gli effetti della melatonina sulla durata dell'addormentamento (Opinion reference 2011;9(6):2241) per gli integratori da 1 mg come Melatonine 1 mg.
In questo caso, gli effetti potenziali menzionati in questo nuovo studio vanno ben oltre, poiché si tratta di una maggiore protezione contro le mutazioni responsabili a lungo termine della comparsa del cancro, ma anche dell'invecchiamento e di diverse malattie cardiovascolari.
Lo studio principale dell'articolo:
Bhatti P, Mirick DK, Randolph TW, et al. Oxidative DNA damage during night shift work, Occup Environ Med Published Online First:26 June 2017. doi: 10.1136/oemed-2017-104414
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