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21-02-2018

Morbo di Alzheimer: un nuovo percorso terapeutico scoperto per caso

Alzheimer Attualmente non esiste alcun trattamento che permetta di guarire il morbo di Alzheimer. Si tratta di un'osservazione dura e difficile da far ascoltare alle 1.2 milione persone colpite in Italia, ma ciò non significa che non ci sia speranza: i ricercatori stanno attualmente sperimentando molti approcci allo scopo di affrontare il suo processo patologico e uno di questi studi sembra averlo raggiunto. Un farmaco ideato inizialmente per trattare il diabete, se i risultati sono confermati, potrebbe trattare il morbo di Alzheimer e far regredire la perdita di memoria.

Una prossima epidemia di morbo di Alzheimer

Contrariamente a quanto si crede, il morbo di Alzheimer non è la normale conseguenza dell'invecchiamento. Si tratta di una demenza patologica che si evolve gradualmente e inizialmente colpisce la memoria a breve termine. E secondo l'Alzheimer's Society, questo flagello potrebbe esplodere nei prossimi 30 anni, in un momento in cui non è stato scoperto alcun percorso terapeutico importante da 15 anni. Alcuni ricercatori hanno quindi intrapreso un nuovo modo di affrontare il problema: verificare se i farmaci sviluppati per altre patologie potessero essere di interesse per il trattamento della malattia.

Testando un farmaco ideato per curare il diabete di tipo 2 su alcuni topi, hanno osservato un miglioramento delle capacità di apprendimento e memorizzazione1. Un miglioramento che è stato accompagnato da una riduzione nel cervello della quantità di placche amiloidi associate al morbo di Alzheimer così come un rallentamento della perdita di cellule nervose. Il farmaco favorirebbe la produzione di 3 fattori di crescita legati alla glicemia (il glucagone, il GLP-1 e il GIP), il che proteggerebbe il funzionamento delle cellule nervose. Il percorso è interessante, ma sarà necessario prima di tutto capire il legame esistente tra il morbo di Alzheimer e il diabete, poi riprodurre questi risultati sull'uomo, prima di sperare nello sviluppo di un eventuale trattamento.

Cosa fare per arrestare la malattia e combatterne i sintomi?

Il morbo di Alzheimer attualmente non può essere guarito, ma si può sicuramente opporsi al suo sviluppo e arrestare il declino che colpisce la memoria e le funzioni cognitive! Ci sono quindi 2 rimedi naturali, ben documentati nella letteratura scientifica e purtroppo troppo poco conosciuti dal grande pubblico:

L’uperzina A:

Numerosi studi hanno mostrato che l'assunzione di un integratore orale di uperzina A migliorava la memoria e la funzione cognitiva nelle persone affette dal morbo di Alzheimer, ma anche nelle persone sane2-7. Due o tre settimane di trattamento basterebbero per apprezzarne i primi benefici.
Meccanismo d'azione : l'uperzina A può attraversare la barriera emato-encefalica e aumentare i livelli di acetilcolina in diverse punti del cervello8-9.
Dosi consigliate : da 50 a 200 mcg, due volte al giorno sulla base della letteratura scientifica9.

    Il Ginkgo Biloba

    Numerosi studi mostrano che l'assunzione diun integratore naturale a base di foglie di ginkgo migliora i sintomi del morbo di Alzheimer e soprattutto la memoria e la velocità di trattamento cognitivo10-13.
    Meccanismi d'azione : l'interesse delle foglie di ginkgo sul morbo di Alzheimer si spiega con i suoi effetti positivi sulle proteine beta-amiloidi che inducono la morte cellulare. È anche altamente probabile che influenzino i livelli di diversi neurotrasmettitori chiave (dei composti chimici rilasciati dai neuroni che agiscono su altri neuroni) 14.
    Dosi consigliate : da 120 a 240 mg al giorno, suddivisi in 2-3 dosi, sulla base della letteratura scientifica15.

    Bibliografia
    1. Jingjing Tai, Weizhen Liu, Yanwei Li, Lin Li, Christian Hölscher. Neuroprotective effects of a triple GLP-1/GIP/glucagon receptor agonist in the APP/PS1 transgenic mouse model of Alzheimer's disease. Brain Research, 2018; 1678: 64 DOI: 10.1016/j.brainres.2017.10.012
    2. Xu SS, Gao ZX, Weng Z, et al. Efficacy of tablet huperzine-A on memory, cognition, and behavior in Alzheimer's disease. Zhongguo Yao Li Xue Bao 1995;16:391-5.
    3. Zhang RW, Tang XC, Han YY, et al. [Drug evaluation of huperzine A in the treatment of senile memory disorders]. Chung Kuo Yao Li Hsueh Pao 1991;12:250-2
    4. Zhang SL. [Therapeutic effects of huperzine A on the aged with memory impairment]. New Drugs and Clinical Remedies 1986;5:260-2.
    5. Xu SS, Cai ZY, Qu ZW, et al. Huperzine-A in capsules and tablets for treating patients with Alzheimer disease. Zhongguo Yao Li Xue Bao 1999;20:486-90.
    6. Zhang, Z., Wang, X., Chen, Q., Shu, L., Wang, J., and Shan, G. [Clinical efficacy and safety of huperzine Alpha in treatment of mild to moderate Alzheimer disease, a placebo-controlled, double-blind, randomized trial]. Zhonghua Yi Xue Za Zhi 7-25-2002;82(14):941-944.
    7. Xiong ZQ, Cheng DH, Tang XC. Effects of huperzine A on nucleus basalis magnocellularis lesion-induced spatial working memory deficit. Chung Kuo Yao Li Hsueh Pao 1998;19:128-32.
    8. Cheng DH, Tang XC. Comparative studies of huperzine A, E2020, and tacrine on behavior and cholinesterase activities. Pharmacol Biochem Behav 1998;60:377-86v 9. Camps P, Cusack B, Mallender WD, et al. Huprine X is a novel high-affinity inhibitor of acetylcholinesterase that is of interest for treatment of Alzheimer's disease. Mol Pharmacol 2000;57:409-17.
    10. Rigney U, Kimber S, Hindmarch I. The effects of acute doses of standardized Ginkgo biloba extract on memory and psychomotor performance in volunteers. Phytother Res 1999;13:408-15.
    11. Canevelli M, Adali N, Kelaiditi E, Cantet C, Ousset PJ, Cesari M; ICTUS/DSA Group. Effects of Gingko biloba supplementation in Alzheimer's disease patients receiving cholinesterase inhibitors: data from the ICTUS study. Phytomedicine 2014;21(6):888-92.
    12. Birks, J. and Grimley, Evans J. Ginkgo biloba for cognitive impairment and dementia. Cochrane Database Syst.Rev. 2009;(1):CD003120.
    13. Zhang, S. J. and Xue, Z. Y. Effect of Western medicine therapy assisted by Ginkgo biloba tablet on vascular cognitive impairment of none dementia. Asian Pac.J Trop.Med 2012;5(8):661-664.
    14. Bastianetto S, Ramassamy C, Dore S, et al. The ginkgo biloba extract (EGb 761) protects hippocampal neurons against cell death induced by beta-amyloid. Eur J Neurosci 2000;12:1882-90.
    15. Le Bars PL, Katz MM, Berman N, et al. A placebo-controlled, double-blind, randomized trial of an extract of Ginkgo biloba for dementia. North American EGb Study Group. JAMA 1997;278:1327-32.
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