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03-11-2015

AHCC, un potente immunostimolante derivato dalla ricerca giapponese

AHCC La ricerca mostra che l'AHCC, Active Hexose Correlated Compound, avrebbe degli effetti benefici nella prevenzione e nel trattamento del diabete, dell’iperlipidemia e dell’epatite. Avrebbe anche un’azione antitumorale e attenuerebbe gli effetti collaterali della chemioterapia. In Giappone, l'AHCC viene utilizzato in più di 600 ospedali nel trattamento del cancro, dell’epatite e di altre malattie croniche.

L'AHCC è un estratto fermentato del micelio di un ibrido di diversi tipi di funghi utlizzati nella medicina tradizionale giapponese. Si distingue dagli altri supplementi nutrizionali a base di funghi per il basso peso molecolare (5000 dalton), ottenuto attraverso un processo enzimatico, che ne facilita l’assorbimento per via orale.

I principi attivi dell'AHCC sono degli ingredienti che si trovano in numerosi tipi di funghi ed alcuni sono dei derivati di alfa e beta-glucano, dei polisaccaridi conosciuti per la loro azione benefica sul sistema immunitario.
Hanno un effetto di modulazione sul sistema immunitario, aumentano la concentrazione di linfociti T e B, stimolano l’attività dei macrofagi rinforzando così le difese dell’organismo contro l’azione dei virus, dei batteri, dei parassiti o delle cellule neoplastiche.
L'Active Hexose Correlated Compound (AHCC) è stato oggetto di più di 200 studi clinici principalmente condotti in Giappone. Alcune ricerche sono oggi in corso in più di 150 centri di ricerca e ospedali universitari in Giappone e negli Stati Uniti. Dal 1994, ogni anno, più di 300 medici e ricercatori si riuniscono a Sapporo, in Giappone, in occasione del Simposio dell’Associazione per la ricerca sull’AHCC.

Le “sentinelle” del sistema immunitario

Scoperte negli anni Ottanta, le cellule assassine naturali (NK) sono un tipo di globuli bianchi; sono considerate come le cellule “sentinelle” del sistema immunitario. Come le sentinelle di una fortezza, sono le prime ad affrontare l’invasione dei virus, dei batteri o delle malattie emergenti. Hanno una capicità innata o naturale di distinguere fra i “buoni” e i “cattivi” e possono uccidere simultaneamente o in successioni rapide molteplici bersagli. Quando funzionano a pieno regime, gli organismi patogeni vengono eliminati sul nascere; il resto del sistema immunitario tende ad essere regolato al ribasso, a riposarsi e ad essere preparato meglio a rispondere se si ricorre ad esso.
In alcuni individui in buona salute, le cellule NK uccidono sistematicamente i tumori maligni quando i tumori sono microscopici e prima che vengono individuati.
La misurazione del funzionamento delle cellule assassine del cancro delle cellule NK è considerata come uno dei principali indicatori della prognosi clinica. Alcune ricerche mostrano che questo funzionamento è spesso molto debole in alcune persone con degli antecedenti familiari di cancro, che diminuisce con l’età, spiegando così l’aumento dell’incidenza del cancro con l’invecchiamento. Viene anche indebolito dall’asportazione di un cancro, dalle radiazioni o dalla chemioterapia, il che potrebbe dare una spiegazione al fatto che le metastasi cancerogene si propagano in maniera ancora più aggressiva dopo tali trattamenti.
Stimolare il funzionamento delle cellule NK e sostenere la prima linea di difesa del sistema immunitario fanno parte delle possibilità più promettenti della prevenzione e del trattamento del cancro.

Stimulazione dell’attività delle cellule NK

Dal 1986, sono stati pubblicati 29 studi scientifici in merito all’azione dell’AHCC sull’attività delle cellule assassine del cancro delle cellule NK.
Un studio ha esaminato gli effetti dell’AHCC sull’attività delle cellule NK di tre pazienti affetti da diversi tipi di cancro avanzato (mieloma multiplo, rabdomiosarcoma o cancro al seno). Hanno ricevuto da 3 a 6 g al giorno di AHCC per due settimane prima che la citotossicità delle loro cellule NK fosse misurata.
Nei pazienti affetti da rabdiomiosarcoma, il trattamento con AHCC ha avuto come risultati un aumento significativo dell’attività delle cellule NK come effettore (del 91% fino al 135%) e un raddoppio della popolazione delle cellule NK. L’aumento di questi parametri è stato osservato alla fine del periodo di trattamento ed è continuato ad alti livelli per una settimana per diminuire dopo due settimane dopo la fine del trattamento. L’attività anticancerogena delle cellule NK è stata aumentata in maniera simile nei casi del mieloma multiplo (87%) e del cancro al seno (93%). Inoltre, è stata osservato in questi due pazienti un raddoppio o triplicazione della popolazione delle cellule NK.
I ricercatori ne hanno concluso che l'AHCC era un immunomodulatore promettente e che la sua azione stimolante della citotossicità delle cellule NK potrebbe spiegare uno dei meccanismi per il quale esercita la sua azione anticancerogena1.
17 pazienti affetti da cancro di tipologie diverse avanzate [carcinoma delle ovaie (3), mieloma multiplo (2), stomaco (2), seno (5), polmoni (2), rabdomiosarcoma (1) e prostata (2)] sono stati inclusi in uno studio definito per esaminare la funzione immunomodulatrice dell'AHCC.
I piazienti hanno ricevuto 3 g al giorno di AHCC per 2-6 mesi. I risultati dell’esame dell’attività delle cellule NK hanno mostrato un aumento fin dalla seconda settimana di trattamento. Questa attività è stata ancora ulteriormente aumentata e fino a 6 mesi dopo il trattamento. L’AHCC sembra attivare le cellule NK rinforzandone la capacità di legame ai bersagli cellulari tumorali (raddoppiata) e anche aumentando la granularità delle cellule NK. La conclusione dei ricercatori è stata che l'AHCC è un potente immunomodulatore suscettibile di essere utile nell’immunoterapia del cancro2.

Favorisce la produzione di citochine specifiche

Le citochine sono dei messaggeri chimici del sistema immunitario. Alcune ricerche scientifiche hanno mostrato che l’AHCC aumenta la produzione di alcune di loro:
    l'interferone, che inibisce direttamente la replicazione dei virus e di altri parassiti aumentando allo stesso tempo l’attività delle cellule NK;
    il fattore necrotizzante del tumore (TGF), un gruppo di proteine che favoriscono la distruzione delle cellule cancerogene scatenando l’apoptosi (morte cellulare programmata);
    le interleuchine IL-2 e IL-12, che indeboliscono la produzione del fattore di crescita tumorale, stimolano un’attività ancora più importante delle cellule NK e accelerano la differenziazione e la proliferazione delle cellule T.

Rinforza il sistema immunitario

Un altro studio ha esaminato tre pazienti con un cancro alla prostata; altri tre, un cancro delle ovaie; due con un mieloma multiplo e tre con un cancro al seno. Il loro antigene tumorale associato è stato misurato prima, durante e dopo l’assunzione dell’AHCC. I risultati hanno mostrato:
    un abbassamento significativo del livello di PSA in tutti i pazienti con un cancro alla prostata;
    i livelli di CA 15 si sono abbassati significativamente in 2 dei 3 pazienti affetti da un cancro alle ovaie;
    in uno dei due pazienti con un mieloma multiplo, i livelli di BJP sono diminuti in maniera significativa e si sono leggermente abbassati nell’altro;
    • nei piazienti affetti da un cancro al seno, i livelli di CA 15-3 erano bassi e non sono cambiati con il trattamento.
    In 9 degli 11 soggetti, l'AHCC ha aumentato in maniera molto significativa l’attività delle cellule NK così come delle cellule T e B. In altri termini, la riduzione dei marcatori del tumore era in correlazione con l’aumento della forza del loro sistema immunitario, giustificando il fatto che un sistema immunitario resistente può aiutare a combattere il cancro3.

Combatte gli effetti collaterali dei trattamenti anticancerogeni

Diversi studi animali hanno mostrato che l’AHCC potrebbe allievare certi effetti collaterali di diversi trattamenti anticancerogeni.
Alcuni studi su dei topi trattati quotidianamente con fluorouracile (5-FU), con ciclofosfamide o entrambi mostrano che l'AHCC ripristina in maniera significativa il peso, i globuli rossi e il midollo osseo quando viene somministrato in concomitanza. Allo stesso modo in alcuni topi trattati con mercaptopurina (6-MP) e metotrexato (MTX), la somministrazione concomitante di AHCC migliora le diminuzioni di peso, l’albumina serica e le funzioni epatiche4. Una perdita di capelli, o alopecia in forma grave, provocata dalla citosina arabinoside (ARA-C) è stata ricondotta a leggera quando è stato somministrato l’AHCC simultaneamente con l’agente anticancerogeno5.
Delle lesioni della funzione epatica sono responsabili di numerosi effetti collaterali della chemioterapia. Uno studio su alcuni topi utilizzando tetracloruro di carbonio come un modello di farmaco che induce una lesione epatica ha mostrato che un trattamento combinato con l’AHCC preveniva l’abbassamento della funzione epatica, stimolava il metabolismo, preveniva l’accumulo di componenti cancerogeni e preveniva lo sviluppo di distrubi ormonali spesso associati a un’insufficienza epatica6.
La perdita di capelli è una conseguenza frequente, anche se temporanea, estremamente stressante dei trattamenti del cancro. L’effetto protettivo esercitato dall’AHCC a questo livello è stato confermato da un altro studio nel quale 5 su 7 ratti trattati da una chemioterapia a base di ARA-C hanno mostrato un’alopecia in forma grave e gli altri 2 un’alopecia moderata. Gli animali a cui è stato somministrato l’AHCC allo stesso tempo della chemioterapia sono stati protetti. Un’analisi microscopica ha mostrato una perdita importante di follicoli in alcuni animali testimoni laddove questa perdita era leggera in quelli che avevano assunto l’AHCC.

Rinforza l’efficacia della chemioterapia

La capacità dell’AHCC di rinforzare l’efficacia della chemioterapia è stata dimostrata in alcuni ratti ai quali era stata impiantata una linea cellulare di adenocarcinoma della mammella spontaneo. Sono stati osservati tre gruppi di animali per 38 giorni. Uno serviva da testimone, un altro ha ricevuto l’UFT, una forma orale di fluorouracile, un farmaco chemioterapico e il terzo è stato trattato con UFT associato all’AHCC.
La crescita del tumore era la più importante nel gruppo testimone. Si è riscontrato un leggero ma significativo ritardo di crescita del tumore nel gruppo che assumeva l’AHCC in confronto a quello che assumeva solamente l’UFT. La differenza più importante è stata osservata sulla crescita delle metastasi distanti che è stata inibita dal trattamento che associava l’AHCC e l’UFT e stimolata solo dall’UFT. Una spiegazione di questo risultato potrebbe essere il fatto che l’AHCC previene l’indebolimento della funzione immunitaria provocata dalla chemioterapia7.

Previene la ricomparsa del cancro al fegato

È stato definito uno studio per valutare l’effetto preventivo dell’AHCC sulla ricomparsa di carcinomi epatocellulari di pazienti che erano stati sottoposti a un trattamento chirurgico. Sono stati arruolati 121 pazienti con un carcinoma epatocellulare istologicamente diagnosticato. A 38 di loro sono stati somministrati da 3 a 6 g al giorno di AHCC subito dopo l’operazione (gruppo A) e 18 hanno cominciato il trattamento dopo che sono state verificate delle ricomparse (gruppo B). Gli altri 65 costituivano il gruppo testimone (gruppo C). Per ognuno di questi gruppi, i più lunghi periodi di follow-up sono stati rispettivamente di 39, 65 e 56 mesi. Fra i tre gruppi, non c’era una differenza significativa relativa soprattutto alla ripartizione dell’età, del sesso, dello stadio clinico, a un’infezione dal virus dell’epatite B o C, o al volume di resezione del fegato. Nel gruppo A, i sopravissuti senza malattia erano significativamente più numerosi rispetto a quelli nel gruppo C. Un anno dopo l’operazione, i livelli serici dei marcatori del tumore nel gruppo A erano significativamente più bassi rispetto a quelli nei gruppi B e C.
Questo studio retrospettivo suggerisce che l’assunzione di AHCC ha un effetto preventivo nei pazienti che sono stati operati per un carcinoma epatocellulare. Altri studi sono necessari per delucidare il suo meccanismo di intervento8.
Questi risultati sono stati confermati da un altro studio realizzato fra il mese di febbraio del 1992 e il mese di dicembre del 2001 su 269 pazienti con un carcinoma epatocellulare diagnosticato e avendo tutti subito un’asportazione del tumore. A 113 pazienti è stato somministrato l’AHCC dopo l’operazione. In confronto al gruppo testimone, i risultati hanno mostrato un allungamento del periodo senza ricomparsa del tumore e un aumento globale del tasso di sopravvivenza. Questo studio mostra così che l’AHCC può migliorare la prognosi post-operatoria di pazienti affetti da un cancro epatico9.

AHCC e diabete

Alcune ricerche hanno mostrato che l’AHCC ha degli effetti epatoprotettivi e disintossicanti che esercita tramite l’induzione di enzimi epatici e grazie a un’azione antiossidante.
È stato definito uno studio per esaminare l’effetto preventivo dell’AHCC su alcuni ratti all’inizio di diabete indotto dalla streptozotocina (STZ). Un diabete indotto dalla STZ può essere considerato come un modello sperimentale del diabete di tipo I. Questo studio ha osservato l’effetto preventivo dell’AHCC sulla perturbazione delle isole di Langerhans, responsabili della secrezione di insulina. I risultati di questo studio mostrano che l’AHCC può prevenire l’inizio di diabete indotto dalla STZ prevenendo la degenerazione delle cellule delle isole di Langerhans e diminuendone le lesioni ossidative sulle cellule di diversi organi10.

Stress e fatica cronica

Il legame fra lo stress e la fatica cronica deriva dalle interazioni del sistema immunitario con il sistema nervoso e quello endocrino. Sottoposto a uno stress emotivo o fisico, il cervello produce un neurotrasmettitore che aiuterà ad attivare la risposta “di combattimento o di fuga”. Diminuisce direttamente il funzionamento delle cellule NK e di altri aspetti dell’immunità cellulare legata all’immunità innata11.
Numerosi metodi di riduzione dello stress, come la pratica regolare di esercizio fisico, la musica, i massaggi o semplicemente sorridere, possono aumentare l’attività delle cellule NK. Inoltre numerose strategie di stimolazione delle cellule NK possono ridurre gli effetti dello stress.
Così, alcune ricerche su dei modelli di stress indotto fisicamente o chimicamente mostrano che l’AHCC riduce la produzione di glucocorticoidi generalmente aumentata dallo stress e diminuisce l’aumento dei livelli glicemici causato dalle secrezioni di epinefrina indotte dallo stress 12. Alcuni medici e psicologi che hanno trattato pazienti affetti dalla sindrome di fatica cronica hanno riportato dei miglioramenti dell’umore, dell’energia e del dolore con l’utilizzo di AHCC, che sono coerenti con i risultati ottenuti sul modello.



1. Ghoneum Mamdooh et al., Enhancement of NK cell activity in cancer patients by AHCC, Adjuvant nutrition in cancer treatment symposium, Tulsa, Oklahoma, Nov 6-7, 1992.
2. Ghoneum Mamdooh, NK-immunomodulation by AHCC in 17 cancer patients, 2nd Meeting of the Society for natural immunity, Taormina, Italy, May 1994.
3. Ghoneum M. et al., Immunomodulatory and anticancer effects of AHCC, Int. J. Immunotherapy, 1995, XI (1) 23-28.
4. Sun B. et al., Reduction of side effects of anticancer drugs by AHCC, 90th Proceedings of the American association for cancer research, 1999.
5. Mukoda T. et al., AHCC protects against cytosine arabinoside induced alopecia in the newborn rat animal model, 57th annual meeting of the Japanese cancer association, 1998.
6. Sun et al., Protective effects of AHCC on carbon tetrachloride induced liver injury in mice, Natural medicines 51(4), 310-315 (1997) B.
7. Matsushita et al., Combination therapy of AHCC plus UFT significantly reduces the metastasis of rat mammary carcinoma, Anti-Cancer Drugs, 1998, 9, 343-350 K.
8. Kamiyama et al., Improving effect of AHCC on the prognosis of postoperative hepatocellular carcinoma patients, 34th Congress of European society for surgical research, Bern, Switzerland, 1999.
9. Matsui Y. et al., Improved prognosis of postoperative hepatocellular carcinoma patients when treated with functional foods: a prospective cohort study.
10. Wakame K. Protective effets of AHCC on the onset diabete induced by streptozotocin in rat. Biomedical research 20 (3) 145-152, 1999.
11. Glaser et al., Stress-associated immune modulation: relevance to viral infection and chronic fatigue syndrome, Am. J. Med., 1998, Sept 28, 105 (3A): 35S-42S.
12. Wang S. et al., AHCC on immobilization stress in rat: beneficial effects of Active Hexose Correlated Compound, Dokkyo Journal of Medical Sciences, 2001, p. 559 28(1): 559-565.
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